Il Karate Shotokan

Il Karate non è solo un’attività fisica: è una disciplina sportiva che offre l'opportunità di raggiungere un equilibrio armonico tra corpo e mente.

 

Il Karate offre infatti, oltre ai classici esercizi di psicomotricità preparatoria (Taiso), anche e soprattutto esercizi individuali ed a squadre (Kihon, i fondamentali, e Kata, sequenze di movimenti che simulano un combattimento con più avversari) ed a coppie (Kumite, il combattimento) nei quali nasce e si rafforza l'amicizia e lo spirito di gruppo. 

E' anche un modo per conoscere persone diverse, e condividere in armonia una strada di perfezionamento del carattere, con sincerità, rafforzando lo spirito e tenendo un comportamento di rispetto reciproco, astenendosi dalla violenza e mantenendo l'autocontrollo. Sono questi i cinque principi ai quali il nostro karate si ispira e che respiriamo nel nostro dojo!

 

Cos'è lo stile Shotokan?

Lo Shotokan è lo stile di Karate codificato dal Maestro Gichin Funakoshi (1868-1957), traendo spunti da diverse arti marziali, ed applicato nel primo dojo nel 1938 dai suoi allievi. Il nome deriva dall'unione dei termini Shoto, che significa "brezza di pino" (o "onda di pino")  che il Maestro usava come pseudonimo per siglare le sue poesie, e Kan, che significa "sala" o dojo (ovvero il luogo dove si “percorre la via”, intesa come crescita fisica e spirituale); Shoto-kan sta dunque per "dojo nella brezza di pino" ed esprime quanto Funakoshi sintetizza in uno dei suoi scritti: "Amerei proseguire la via del karate, cosi come la vita, nella grazia della verità intrinseca alla calma del fruscio dei pini"

 

il Karate per i bambini e i ragazzi

Gli esercizi individuali insegnano al bambino come sfruttare al meglio le potenzialità del proprio corpo e gli permettono di acquisire fiducia in se stesso grazie al continuo superamento di quelli che considerava i propri limiti; con gli esercizi a coppie, di gruppo e di squadra il bambino impara a gestire i rapporti interpersonali e a far nascere dentro di sé un sano spirito di competizione in un clima di amicizia e profondo rispetto.

 

I valori del rispetto, della disciplina e della ricerca del miglioramento possono essere interiorizzati attraverso il karate fino a diventare regole di vita e un vero sostegno in ogni momento della vita per affrontare lo studio, i rapporti interpersonali e ogni tipo di ostacolo.

 


Quando iniziare: c’è un limite di età per accostarsi al karate?

il karate è per tutti e si può iniziare a qualsiasi età, anzi è consigliato anche ai più piccoli: bambini e bambine possono avvicinarsi a questo sport già da quattro/cinque anni e, in Dai Shin Do, I GENITORI POSSONO ALLENARSI ASSIEME AI FIGLI crescendo assieme a loro.

 

Non serve avere un fisico da atleta ("alla mia età non posso mettermi in gioco" nel karate non si può dire!) e neanche partecipare obbligatoriamente a gare e stages, sebbene Dai Shin Do, grazie all'affiliazione con Federazioni internazionali, abbia accesso ad eventi e competizioni a livello nazionale e mondiale (alcuni nostri atleti sono campioni plurimedagliati) e sia invitata ed organizzi stages con Maestri di fama internazionale.

 

Il karate non è uno sport "PER SOLI maschi"!


Dove si pratica e quale attrezzatura è richiesta?

Il karate si può praticare ovunque, anche all'aperto; normalmente ci si allena in palestre senza necessità di attrezzature particolari.

 

Tuta da ginnastica e piedi scalzi vanno bene all’inizio, poi grandi e piccoli indosseranno con orgoglio la divisa bianca (karate-gi) composta di pantaloni, casacca e cintura.

 

Il colore della cintura rappresenta i diversi  livelli di esperienza: si comincia con le cinture colorate (Kyu),  bianca, gialla, arancio, verde, blu e marrone conquistando così in circa cinque anni di pratica la cintura nera e la possibilità di accedere ai successivi gradi (Dan). Normalmente, per passare al Dan successivo sono richiesti tanti anni di permanenza nel Dan precedente quanto è il grado da conquistare: così per passare dal primo al secondo Dan ci vogliono due anni, al terzo altri tre, al quarto altri quattro e così via.